Fratelli d’Italia Torremaggiore : e la chiamano democrazia

Il consiglio comunale dovrebbe essere un’occasione di condivisione e collaborazione su punti all’ordine del giorno di interesse per tutta la comunità. Non per l’amministrazione Di Pumpo bis, convinta di essere in Russia e non in Italia. Come sempre, il nostro voto è stato e sarà favorevole su tutte le iniziative che vanno a beneficio dei cittadini, come nel caso del regolamento sul compostaggio domestico o delle modifiche al regolamento Tari, a proposito dei quali la collaborazione tra maggioranza e minoranza all’ interno delle commissioni è stata propositiva e fattiva con convergenze di intenti ed interessi.

Tuttavia, riteniamo doveroso segnalare atteggiamenti e modalità di gestione del consiglio che non rispettano la libertà di espressione e di opinione di tutti i consiglieri, nonché il loro status e il ruolo che in quel contesto tutti, indistintamente, rivestono. Questa libertà non deve essere tendenziosamente limitata solo perché non conforme alla linea della maggioranza o perché non si allinea a interpretazioni (a questo punto) arbitrarie del regolamento comunale e delle leggi.

Un primo esempio riguarda il servizio di segreteria associato. Il nostro dissenso su questa scelta è stato strumentalizzato, facendolo passare come una critica all’operato della segretaria comunale, cosa che non abbiamo mai nemmeno pensato e detto. Crediamo semplicemente che un comune come Torremaggiore meriti un segretario a tempo pieno: è un punto di vista che può essere condiviso o meno, ma non distorto o strumentalizzato per redarguire un consigliere in modo pregiudizievole.

Passiamo poi alla Commissione Toponomastica, che dovrebbe rappresentare l’intero consiglio comunale. La composizione prevede quattro consiglieri (tre della maggioranza e uno della minoranza) e sei esperti esterni espressione del consiglio. Anche in questo caso la minoranza non è stata minimamente coinvolta nella scelta di questi sei esperti (sui quali non abbiamo niente da obiettare, ma sul metodo si). È inaccettabile che la maggioranza si comporti come se rappresentasse da sola l’intero consiglio, per poi parlare di collaborazione.

Ancora più grave è quanto accaduto riguardo la Consulta Giovanile. La nostra consigliera Margherita Di Pumpo ha proposto una semplice modifica. Ci è stato risposto che non si poteva mettere ai voti perché il regolamento non lo prevedeva e bisognava procedere con una mozione scritta, che è ben altra cosa.

In base al D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali – TUEL), un consigliere comunale può proporre modifiche al testo di un punto all’ordine del giorno del consiglio comunale, e il regolamento del consiglio comunale non può impedire del tutto ai consiglieri di proporre modifiche agli atti in discussione.

Se ai consiglieri viene impedito di proporre modifiche agli atti in discussione, si configura una violazione del citato Testo Unico, in particolare dell’articolo 43, che garantisce ai consiglieri il diritto di iniziativa e di partecipazione alle deliberazioni del consiglio.

A tal proposito si fa presente, che come prassi, si è sempre, nel passato, quando sono state proposte modifiche al testo di un punto all’ordine del giorno del consiglio comunale, votato sulla proposta, cosa che non si è potuta fare in questo consiglio.

Questo episodio rappresenta di fatti una grave limitazione all’operato dei consiglieri, segnalata al prefetto affinché comportamenti simili non si ripetano.

Una cosa resta però evidente e ben chiara ai cittadini: l’ipocrisia che sottende ogni qual volta il sindaco e i suoi affini parlano di collaborazione.

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia

Lamedica Anna

Di Pumpo Margherita

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