Pratiche sleali in agricoltura nell’Alto Tavoliere pugliese : oltre ai furti di uva da vino i viticoltori di Torremaggiore, San Severo, Serracapriola e Chieuti stanno consegnando le uve alle cantine senza quotazioni sul prezzo, denuncia della Coldiretti Puglia

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Dopo i numerosi furti di migliaia di quintali di uva da vino, un altro fenomeno si sta verificando in Capitanata, dove i viticoltori stanno consegnando le uve alle cantine, ma senza che ci sia un prezzo chiaro per il pagamento del prodotto. E’ Coldiretti Puglia a denunciare la pratica sleale che si sta verificando nell’areale di San Severo, Torremaggiore, San Paolo Civitate, Serracapriola e Chieuti, dove mancano le quotazioni delle uve da vino a vendemmia ormai conclusa. Serve attuare appieno il decreto legislativo contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica – aggiunge Coldiretti Puglia – per combattere le speculazioni sul cibo dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.

Il decreto legislativo fortemente voluto dalla Coldiretti reca disposizioni per la disciplina delle relazioni commerciali e per il contrasto delle pratiche commerciali sleali nelle relazioni tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli ed alimentari, definendo le pratiche commerciali vietate in quanto contrarie ai principi di buona fede e correttezza ed imposte unilateralmente da un contraente alla sua controparte, razionalizzando e rafforzando il quadro giuridico vigente nella direzione della maggiore tutela dei fornitori e degli operatori della filiera agricola e alimentare rispetto alle suddette pratiche. Si tratta – precisa la Coldiretti – di pratiche commerciali sleali da vietare che vanno dai ritardi nei pagamenti e annullamenti di ordini dell’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili alle modifiche unilaterali o retroattive ai contratti fino al rifiuto dei contratti scritti fino al divieto di pagare al di sotto dei prezzi di produzione. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato. Ma ad essere colpito è anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore. Ma serve anche serrare le maglie dei controlli – conclude Coldiretti Puglia – contro l’inaccettabile gioco al ribasso dei prezzi delle uve da vino in piena vendemmia in Puglia che ricade sui viticoltori e le cantine serie che rispettano il prodotto ed il territorio e hanno già sopportato in solitudine la crescita esponenziale dei costi con l’aumento di oltre il 50% per le lavorazioni, le materie prime, l’irrigazione con il rischio crack per 20mila aziende agricole.