Lettera aperta di Fulvio De Cesare sulla esternalizzazione dei servizi bibliotecari: a Torremaggiore centrosinistra e centrodestra pari sono!

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta; la responsabilità del contenuto è esclusivamente dell’autore.

Sin dagli albori della nascita dei partiti politici, nei secoli scorsi , c’erano dei valori precisi che li differenziavano nettamente nel campo economico e sociale , i partiti che si richiamavano alla sinistra lottavano per l’emancipazione delle masse e per la difesa delle istituzioni pubbliche, mentre i partiti che si richiamavano alla destra si battevano per l’emancipazione sociale del privato in contrapposizione a quelle pubbliche. La distinzione era netta ed è andata avanti sino ai primi anni ’90 del secolo scorso quando i partiti che si richiamavano alla sinistra hanno deciso di disfarsi dei loro valori per far propri quelli dei partiti che si richiamavano al centro politico che, in teoria, non erano ne di destra e ne di sinistra ed equiparavano gli interessi economici sia del pubblico che del privato e, quindi, hanno sempre governato sia con la destra che con la sinistra. I partiti ex sinistra, insieme ai partiti di centro, hanno lanciato la campagna delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni dei servizi prima svolti solo dal settore pubblico. Lo slogan che ha caratterizzato quel periodo diceva: ” il pubblico è brutto, il privato è bello “, quella politica è stata completamente fallimentare perché ha prodotto unicamente fallimenti industriali, abbassamento di salari e stipendi e la precarietà lavorativa e di vita per le nuove generazioni. Quel cambio di valori si è ripercorso in tutte le amministrazioni ( Regioni, Province e Comuni) che stanno producendo azioni politiche uguali non dettate dai programmi elettorali ma da compatibilità dei bilanci e decisionismo dei dirigenti, che gestiscono l’apparato amministrativo degli Enti, che non hanno colore politico e in quanto tecnici li rappresentano tutti. Arriviamo all’ultimo atto amministrativo della maggioranza di centro sinistra del Comune di Torremaggiore riguardante la Biblioteca comunale che ha una storia lunga (nata nel 1929) e per alcuni anni gloriosa. Partita inizialmente con un patrimonio iniziale di circa 3000 volumi è arrivata oggi ad avere circa sessantamila volumi, , è stata spostata diverse volte come sede e negli anni passati è stata un fiore all’occhiello del Comune e la sua importanza è stata riconosciuta portandola ad essere una delle migliori biblioteche della Capitanata. Negli ultimi decenni le amministrazioni comunali ( di tutti i colori) che si sono succedute non hanno investito risorse proprie per essa ed hanno, invece, ridotto la possibilità del suo utilizzo per i cittadini che hanno visto ridurre le ore di apertura e le inspiegabili chiusure per ” motivi tecnici”. Il motivo principale dei suoi limiti sta nel fatto che a Torremaggiore le varie amministrazioni non hanno mai inteso il settore Cultura come fonte di sviluppo economico e sociale di formazione delle nuove generazioni, ma come un costo improduttivo che non garantiva nemmeno un rientro elettoralistico, basta vedere il Teatro comunale che è chiuso da molto tempo e nemmeno hanno il coraggio di dire che fine farà. Il centro sinistra ha sempre camuffato le privatizzazioni dei servizi con le esternalizzazioni così ufficialmente la Biblioteca rimarrà comunale ma la gestione viene ad essere condivisa con il privato da qui la necessità di assumere un Aiuto Bibliotecario e un Operatore culturale generico per 20 ore a settimana. La “scusa” adottata in tutte le esternalizzazioni è la carenza dei dipendenti comunali, quindi, invece di ASSUMERE nuovo personale attraverso i concorsi pubblici si preferisce assumere personale esterno a tempo parziale per aggirare l’ostacolo e questo viene fatto dopo che da anni non si è coperto il TURNOVER ( chi va in pensione non viene sostituito) e tutti gli Uffici comunali sono completamente sprovvisti di personale tanto da non poter nemmeno garantire i servizi minimi, vedi la Biblioteca, per non parlare dei Vigili Urbani. Questo riguarda il centro sinistra che doveva essere quello che garantiva il PUBBLICO e il centro destra, invece, come risponde al centro sinistra? Non denunciando la privatizzazione del servizio camuffata da esternalizzazione ma rimpiangendo il fatto che non sono loro ad amministrare e quindi i due ” fortunati” di turno non potranno assumerli loro. Qual è la differenza tra i due schieramenti? Nessuna. A dimostrazione che a livello amministrativo il centro sinistra e il centro destra pari sono e tutti e due stanno facendo declassare la qualità della vita dei torremaggioresi a livelli sempre più bassi.

Fulvio De Cesare
già amministratore comunale di Torremaggiore ( 1998/2000) in quota PRC