pubblicato su gentile concessione dell’emittente televisiva TeleFoggia
Dal marzo 2020 la degenza territoriale UDT/Ospedale di Comunità dell’ex San Giacomo di Torremaggiore come previsto dalla Regione Puglia per le medesime degenze presenti in tutto il territorio regionale è stato riconvertito a Reparto Covid Post Acuzie per supportare il Policlinico Riuniti di Foggia e l’Ospedale Ecclesiastico Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo oltre agli Ospedali Covid ASL di San Severo e Cerignola nella guerra contro il Coronavirus. La Regione Puglia aveva definito già da marzo 2020 che gli ex ospedali pugliesi dismessi avrebbero supportato gli ospedali Covid nelle degenze territoriali U.D.T. /Ospedale di Comunità utilizzate dai medici di medicina generale. Per Torremaggiore erano previsti 12 posti letto da attivare. La prima paziente fu ricoverata a Torremaggiore il 23 marzo 2020 ma dopo pochi giorni non ci furono altri ricoveri e l’intero stabile è stato interamente adeguato con impianti gas-medicali in ogni stanza. Dei venti posti letto previsti dalla Regione per la seconda ondata di Covid ne sono stati predisposti ventitrè nella cittadina federicina. L’intero primo piano dove è presente l’Hospice e l’U.D.T./Ospedale di Comunità era stato interamente adibito a questa nuova funzione. Da qualche mese invece non ci sono più pazienti ma resta la nuova funzione fino al termine dell’emergenza pandemica fissata dal Governo al 31 dicembre 2021, salvo nuove disposizioni o impennate improvvise della curva dei contagi che richiederebbe con immediata necessità l’utilizzo dei locali dell’ex nosocomio di Torremaggiore chiuso il 15/12/2010 dal Governatore Vendola insieme agli ex presidi ospedalieri di Monte S.Angelo e San Marco in Lamis.
Discorso diverso per gli UDT/Ospedali di Comunità di Panni, San Nicandro Garganico, Vieste e Vico del Gargano che non hanno mai ospitato la riconversione in Reparto Covid Post-Acuzie e che quindi riprenderanno a breve la loro funzione gestita dai medici di famiglia. In queste strutture possono essere ospitati, per un tempo massimo di venti giorni, pazienti con patologie acute o patologie croniche riacutizzate che necessitano di completare il processo di stabilizzazione clinica o pazienti che necessitano di osservazione e continuità terapeutica e riabilitativa. A Torremaggiore questa degenza territoriale è attiva dal lontano 2004, quando peraltro c’era ancora la classificazione ospedaliera con 106 posti letto poi azzerati a dicembre 2010.
In attesa che venga riattivato perciò l’UDT/Ospedale di Comunità con i suoi otto posti letto originari resta attivo l’Hospice con otto posti letto ed il Punto di Primo Intervento Territoriale , costola vitale del Dipartimento Emergenza Urgenza dell’ASL FG a Torremaggiore resta operativo con personale medico dedicato h24 per le esigenze dell’utenza. La RSA R1 prevista dal lontano 2011 resta un miraggio in attesa dei tempi biblici dell’ASL per terminare i lavori al secondo piano della palazzina designata per questa funzione territoriale. Ci fu anche una mobilitazione da parte del Comitato Salute Alto Tavoliere dal 2018 per far attivare i servizi restanti con il potenziamento di quelli esistenti riuscendo a far effettuare ben sette interrogazioni in consiglio regionale al Governatore Emiliano ma non c’è mai stata una sola risposta. Nel frattempo nel 2019 lo stesso Emiliano tagliò altri servizi che dovevano essere attivati a Torremaggiore che sono stati invece attivati nei PTA di San Marco in Lamis e di Monte S.Angelo.
M.A.