INTERVENTO SUL BILANCIO 2016 DEL CONSIGLIERE COMUNALE FAIENZA MARCO DEL MOVIMENTO POLITICO PAESE MIO
PREMESSA
L’ESAME E LO STUDIO DEL RENDICONTO DEL 2016 MI HA PORTATO A SOFFERMARMI SULLA “RELAZIONE TECNICA ALLA RICLASSIFICAZIONE E RIVALUTAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE” IN APPLICAZIONE DEL D.LGS 118/2011 – PRINCIPIO APPLICATO 4.3, RIPORTATO A PAGINA 7 DELLO STESSO RENDICONTO 2016.
DETTA VALUTAZIONE HA DETERMINATO LA CONSIDERAZIONE CHE IL RENDICONTO NON E’ VERIDICO O MEGLIO APPARE PALESEMENTE ARTEFATTO NEL SENSO CHE NON RISPETTA I PRINCIPI DI LEGGE A CUI DOVREBBE ESSERE ISPIRATO ED E’ COMPLETAMENTE DISANCORATO DAI DATI CONCRETI E REALI. CON L’UNICO SCOPO DI FAR QUADRARE I CONTI E RAGGIUNGERE, ATTRAVERSO UNA SERIE DI ARTIFICI CONTABILI, L’OBIETTIVO DEL PAREGGIO DI BILANCIO. QUESTO SPIEGHEREBBE ANCHE IL RITARDO NELL’ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO CHE HA ESPOSTO ADDIRITTURA L’AMMINISTRAZIONE ALLA DIFFIDA DEL PREFETTO.
MA VENIAMO AL DUNQUE, PER SPIEGARE MEGLIO QUALI SONO LE RAGIONI CHE MI HANNO INDOTTO A QUESTE CONCLUSIONI.
PRIMA ECCEZIONE
AL RENDICONTO DEL 2016 PER LA PRIMA VOLTA SI APPLICA LA RIFORMA DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE PREVISTA DAL D.LGS 118/2011 E GLI INTERVENTI SUCCESSIVI CONTENUTI NEL D.LGS 126/2014.
DA QUEST’ANNO QUINDI IL RENDICONTO 2016 DEVE ESSERE CONFORME ALLA RIFORMA IN QUESTIONE CON L’INTRODUZIONE NELLA CONTABILITA’ ECONOMICA PATRIMONIALE DELLE MODALITA’ OPERATIVE PUNTUALMENTE DESCRITTE NEL PRINCIPIO CONTABILE 4.3 ALLEGATO AL D.LGS 118/2011.
COME INDICATO A PAGINA 8 DEL RENDICONTO L’APPLICAZIONE DI QUESTO NUOVO PRINCIPIO SI SOSTANZIA IN DUE ATTIVITA’ DI CUI LA PRIMA RIGUARDA LA RICLASSIFICAZIONE E L’ALTRA LA RIVALUTAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE.
NONOSTANTE LE DICHIARAZIONI DI INTENTI IN REALTA’ NON E’ STATA FATTA ALCUNA APPLICAZIONE DELLA NORMA RICHIAMATA
MI SPIEGO MEGLIO
PER LA PRIMA ATTIVITA’ -CIOE’ LA RICLASSIFICAZIONE- IN APPLICAZIONE DEL PUNTO 4.3 E’ STATO SEMPLICEMENTE CAMBIATO IL PROSPETTO AGGIORNANDOLO DAL VECCHIO SISTEMA PREVISTO DAL DPR 194 DEL 1996 E DAL D.LGS 267/2000 AL NUOVO SISTEMA INTRODOTTO DAL D.LGS 118/2011 LIMITANDO TUTTAVIA LA MODIFICA UNICAMENTE ALLA DIVERSA DENOMINAZIONE (NEL PASSAGGIO DA UNA LEGGE ALL’ALTRA) DELLE VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE, SENZA INCIDERE SULLA SOSTANZA.
INVECE, L’ESSENZA DELLA RIFORMA STA PROPRIO IN UNA MODIFICA DI SOSTANZA E NON SEMPLICEMENTE DI FORMA.
LA SECONDA ATTIVITA’ RIGUARDA LA RIVALUTAZIONE DELLA PARTE DELL’ATTIVO. IN PARTICOLARE, I NUOVI CRITERI DI VALUTAZIONE PREVISTI DAL PRINCIPIO CONTABILE 4.3 (CHE SI DISCOSTANO DA QUELLI PRECEDENTI PREVISTI DAL D.LGS 267/2000) NON RISULTANO MENZIONATI E NEMMENO E’ DATO RINVENIRNE ALCUNA TRACCIA IN QUANTO -ANCHE QUI L’OPERAZIONE E’ STATA MOLTO LIMITATA- VENGONO RICONFERMATI COME SALDI DI APERTURA O COME CONSISTENZA INIZIALE DEL PATRIMONIO GLI STESSI VALORI DI CHIUSURA DEL 2015 ANCORCHE’ RICLASSIFICATI, SENZA CHE SIA STATA FATTA LA RIVALUTAZIONE CON APPLICAZIONE DEGLI INDICI PERCENTUALI RICHIAMATI DALLA STESSA LEGGE.
ORA, DALL’ANALISI DI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE -ED IN SPECIE DELL’ALLEGATO N. 10 DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE -CHE ILLUSTRA LO SCHEMA DELLO STATO PATRIMONIALE SECONDO IL NUOVO PIANO DEI CONTI- SI EVINCE CHIARAMENTE CHE L’UNICA OPERAZIONE CHE E’ STATA COMPIUTA E’ LA RICLASSIFICAZIONE SECONDO IL NUOVO SCHEMA (SEPPURE RIDOTTA A MERE RETTIFICHE FORMALI) MA NON RISULTA SVOLTA -CONTRARIAMENTE ALLE DICHIARAZIONI RESE NELLA RELAZIONE- LA SECONDA ATTIVITA’ CHE CONSISTE NELLA RIVALUTAZIONE DELL’ATTIVO.
ENTRANDO PIU’ NELLO SPECIFICO, NON RISULTA CHE SIA STATA FATTA APPLICAZIONE DELLA DISPOSIZIONE CONTENUTA NEL PARAGRAFO 9.2 DEL CITATO PRINCIPIO CONTABILE CHE IMPONE LA SCISSIONE DEL VALORE DEI FABBRICATI DAL VALORE DEI TERRENI SU CUI INSISTONO (APPLICANDO IL PARAMETRO FORFETTARIO DEL 20 – 30% DEL VALORE DEL FABBRICATO SOVRASTANTE AI FINI DI UNA CORRETTA APPLICAZIONE DELL’AMMORTAMENTO).
INOLTRE, SICCOME I SALDI DELL’IMMOBILIZZAZIONE SONO SOSTANZIALMENTE IDENTICI AL CONSUNTIVO 2015 E 2016 OLTRE A NON AVER FATTO LE OPERAZIONI STRAORDINARIE IMPOSTE, NON SI’ RILEVA ALCUNA MOVIMENTAZIONE DI INCREMENTO O DECREMENTO RINVENIENTE DALLA GESTIONE ORDINARIA 2016, NONOSTANTE -COME E’ NOTO- TUTTE LE LIQUIDAZIONI DEL TITOLO SECONDO (INVESTIMENTI) HANNO NECESSARIAMENTE UN RIVERBERO SOPRATTUTTO SULL’ATTIVO DEL PATRIMONIO, NE’ SI RILEVA (MA SU QUESTO POSSO SBAGLIARMI) IL CALCOLO DELLE QUOTE DI AMMORTAMENTO SUI CESPITI. COMUNQUE,
ANCHE SE TALI QUOTE FOSSERO STATE CALCOLATE, GLI ELEMENTI DI CALCOLO NON RISULTANO INDICATI (E NEMMENO SONO DESUMIBILI DALLA NOTA INTEGRATIVA). PERCIO’ STESSO NON E’ POSSIBILE VERIFICARE L’ESATTA RISPONDENZA AI CRITERI NORMATIVI DELLA CONSISTENZA PATRIMONIALE DICHIARATA.
SE TUTTE QUESTE OPERAZIONI NON SONO STATE ESEGUITE -COSI’ COME SEMBREREBBE SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE MESSA A DISPOSIZIONE DA QUESTA AMMINISTRAZIONE- NE DERIVA COME CONSEGUENZA CHE NON ESISTE IN QUESTO COMUNE ALCUNA RILEVAZIONE INVENTARIALE, NESSUN CENSIMENTO E NESSUNA VALUTAZIONE DEI SINGOLI CESPITI. PERTANTO, SE E’ VERO CHE I RISULTATI DELLE RILEVAZIONI INVENTARIALI ATTINENTI L’ESERCIZIO, COSTITUISCONO LA BASE PER LA REDAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE, MANCANDO L’INVENTARIO E LA RELATIVA CONTABILITA’, LO STATO PATRIMONIALE PRESENTATO OGGI NON PUO’ ESSERE VERITIERO IN QUANTO DIFETTA IL PRESUPPOSTO PER LA SUA CORRETTA REDAZIONE.
PER CONCLUDERE SU QUESTO PUNTO DEVO SEGNALARE CHE LA NORMA DI CUI ALL’ART. 230 COMMA 7 DEL TESTO UNICO IMPONE AGLI ENTI LOCALI DI APPROVARE L’AGGIORNAMENTO ANNUALE DELL’INVENTARIO IN RELAZIONE A CIASCUN ESERCIZIO, DANDO CONTO DELLE VARIAZIONI CHE NECESSARIAMENTE SI DETERMINANO IN RAPPORTO AL VALORE DEI CESPITI (NUOVE ACQUISIZIONI, NUOVI ACQUISTI DI BENI DUREVOLI, ACQUISTI DI SOFTWARE, ATTREZZATURE VARIE, DISMISSIONI PATRIMONIALI, MANUTENZIONE STRAORDINARIA, AMMORTAMENTI ECC…) SI TRATTA DI OPERAZIONI CHE DEVONO ESSERE RILEVATE NEL CORSO DELL’ESERCIZIO PER POI ESSERE INDICATE NELL’INVENTARIO E NELLO STATO PATRIMONIALE. SE I VALORI INDICATI IN UN ESERCIZIO E NEL SUCCESSIVO NON SONO MODIFICATI VUOL DIRE CHE QUESTA ATTIVITA’ NON E’ STATA COMPIUTA E CONSEGUENTEMENTE NON PUO’ CONSIDERARSI OSSERVATO L’OBBLIGO DI LEGGE PREVISTO DALL’ART. 230 COMMA 7 DEL D-LGS 267/2000.
STANDO COSI’ LE COSE, NON SI COMPRENDE COME SIA STATO COSTRUITO UNO STATO PATRIMONIALE SENZA IL SUO PRESUPPOSTO NECESSARIO DI MODO CHE RISULTA ALTERATO/DISTORTO L’INTERO CONSUNTIVO. CIO’ CHE MI MERAVIGLIA E’ COME I REVISORI NON ABBIANO INTERCETTATO E FATTO CORREGGERE QUESTO ASPETTO LAMPANTE CHE RENDE INADEMPIENTE IL COMUNE DI FRONTE ALL’OBBLIGO DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA PATRIMONIALE IN MODO ACCETTABILE E TRASPARENTE.
SECONDA ECCEZIONE
L’ARTICOLO 11, COMMA 6, LETTERA J), DEL D. LGS 118 DEL 2011, CONFERMA L’OBBLIGO PER GLI ENTI LOCALI DI ILLUSTRARE, NELLA RELAZIONE SULLA GESTIONE ALLEGATA AL RENDICONTO, GLI ESITI DELLA VERIFICA DEI DEBITI E DEI CREDITI RECIPROCI IN ESSERE TRA L’ENTE STESSO E LE SOCIETA’ PARTECIPATE. LA NOTA DI VERIFICA, ASSEVERATA DAI RISPETTIVI ORGANI DI REVISIONE, “EVIDENZIA ANALITICAMENTE EVENTUALI DISCORDANZE E NE FORNISCE LA MOTIVAZIONE”.
PER TALE ASPETTO NEL RENDICONTO 2016 NON SONO RIUSCITO A TROVARE (FORSE PER MIA INCAPACITA’) I PROSPETTI DI VERIFICA DEBITI/ CREDITI RECIPROCI CON LE SOCIETA’ PARTECIPATE, NONOSTANTE SIA STATA CITATA LA PRESENZA DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE, COME PER ESEMPIO A PAGINA 222: CONSORZIO ARO FG 4 – CIVICO LICEO MUSICALE LUIGI ROSSI – ATO PUGLIA – CONSORZIO PARCO DELLA PERANZANA – G.A.L. DAUNIA RURALE – CONSORZIO TEATRO PUBBLICO PUGLIESE.
PIU’ IN PARTICOLARE SEMPRE A PAGINA 222 SI DICE CHE E’ ALLEGATA AL RENDICONTO LA VERIFICA DEI DEBITI/CREDITI RECIPROCI CON GLI ENTI, ORGANISMI E SOCIETÀ PARTECIPATE IN VIA DIRETTA DALL’ENTE, EFFETTUATA DAL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. MA IN REALTA’ NON ESISTE, NON VI E’ TRACCIA, PERCHE’ C’E’ SOLO UNA NOTA INFORMATIVA A PAGINA 479.
LA MANCANZA DEI PROSPETTI MI PORTA A PENSARE CHE ANCHE IL PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE NON SIA STATO REDATTO. VOGLIO RICORDARE CHE QUESTA MANCANZA CONFIGURA UNA GRAVISSIMA IRREGOLARITA’ IN QUANTO LE SOCIETA’ PARTECIPATE O CI SONO O NON CI SONO E IL PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE E’ OBBLIGATORIO E PERMANE.
TERZA ECCEZIONE
A PAGINA 259 DEL RENDICONTO NEL RIEPILOGO GENERALE DELLE ENTRATE AL TITOLO 4 (ENTRATE IN CONTO CAPITALE) SONO RIPORTATI € 8.045.843,64 DI SOMME NON RISCOSSE E MI CHIEDO A COSA SI RIFERISCANO OVVERO, SE SONO LEGATI A QUALCHE ATTIVITA’/INTERVENTO/CREDITO VANTATO NEI CONFRONTI DI CHI E PER QUALE VOCE, MENTRE DI CONVERSO VIENE INDICATO -ANCHE QUI GENERICAMENTE, SENZA INDICAZIONE DELLE FONTI DI PROVENIENZA (PER ESEMPIO TRIBUTI, ONERI DI URBANIZZAZIONE, CONCESSIONE SUOLO CIMITERIALE, ECC.) CHE SONO STATI RISCOSSI 2.708.416,89 EURO.
TANTO PIU’ CHE NEMMENO RISULTA SPECIFICATO IN UN QUALCHE PUNTO DEL RENDICONTO O DELLE RELAZIONI CHE L’ACCOMPAGNANO SE QUESTE SOMME ARRIVERANNO E SE I RELATIVI RESIDUI SARANNO RIACCERTATI. E ANCOR PIU’ GRAVE E’ CHE L’ENTE NON SI E’ AVVALSO NEMMENO DELLO STRUMENTO DELLA NOTA INTEGRATIVA PER CHIARIRE QUESTO ASPETTO. A QUESTO PUNTO UN INTERROGATIVO NASCE SPONTANEO: MA QUESTE SOMME SONO REALI O SONO STATE ESPOSTE SOLO PER RIMPOLPARE IL BILANCIO?
L’ESIGENZA DI SINTESI E DI SCHEMATICITA’ NON PUO’/NON DEVE ANDARE A SVANTAGGIO DELLA CHIAREZZA E SOPRATTUTTO DELLA TRASPARENZA (CHE INSIEME ALL’EFFICIENZA E ALL’EFFICACIA) SONO I CAPISALDI INDEFETTIBILI DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA GARANTITI COSTITUZIONALMENTE. SUL PUNTO PARE PERO’ CHE NEL RENDICONTO CEDANO IL PASSO AL RAFFAZZONAMENTO.
IL RENDICONTO DI GESTIONE NON DEVE ESSERE INTELLEGIBILE SOLO AGLI ESPERTI DEL SETTORE (TECNICI, FUNZIONARI, REVISORI, AMMINISTRATORI, ECC.) O AI CONSIGLIERI DI BUONA VOLONTA’ CHE SI CIMENTANO CON LO STUDIO DEI PRINCIPI CONTABILI, MA DEVE ESSERE COMPRENSIBILE SOPRATTUTTO AI CITTADINI CHE DALLA LETTURA DI QUESTO IMPORTANTE DOCUMENTO HANNO DIRITTO DI COMPRENDERE LO STATO DI SALUTE DEI CONTI DEL LORO COMUNE, ESATTAMENTE COME DOVREBBERO AVERE LA MISURA DELL’ANDAMENTO DELLE FINANZE DI CASA PROPRIA.
MENTRE QUI LO SCOPO CHE SI E’ VOLUTO RAGGIUNGERE E’ STATO SOLO QUELLO DI RIEMPIRE LE VOCI DEL RENDICONTO A CASACCIO CON NUMERI CHE NON SONO ATTENDIBILI.
CONCLUSIONI
QUESTA DISAMINA PORTA COME CONSEGUENZE CHE:
1) O ESISTE DAVVERO UN RISULTATO POSITIVO DI GESTIONE MA ALLORA NON È DOVUTO A PARTICOLARI MERITI DELL’AMMINISTRAZIONE MA AI DIVERSI PRINCIPI CONTABILI ORA IN VIGORE, PERALTRO APPLICATI IN MALO MODO. IN OGNI CASO SICCOME SI TRATTA DI UN RISULTATO MODESTO (POCO PIÙ DI 75 MILA EURO) ALLORA BISOGNERÀ CORRERE AI RIPARI CON VARIAZIONI DI POSTE NEL BILANCIO PREVENTIVO PER ELIMINARE TUTTE LE SPESE SUPERFLUE;
2) OPPURE -COME È PIÙ VERO SIMILE- L’OBIETTIVO DEL PAREGGIO DI BILANCIO NON È STATO RAGGIUNTO: DEPONGONO IN QUESTO SENSO i I SEGUENTI DATI: IL CONTO ECONOMICO NEL RISULTATO DI ESERCIZIO PRESENTA UN SALDO NEGATIVO (- 366.190,71); COME PURE LA GESTIONE FINANZIARIA (- 209.579,15) E LA GESTIONE STRAORDINARIA (-566.998,32). SENZA CONSIDERARE I VARI ESPEDIENTI CONTABILI COME IL FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITÀ (UN MILIONE E MEZZO DI EURO CHE IN REALTÀ NON CI SONO E NON SI SA SE CI SARANNO MAI) O I FONDI DESTINATI AL RISCHIO CONTENZIOSO (IN PRATICA SOLDI DA PAGARE AI LEGALI CHE DIFENDONO IL COMUNE NELLE VARIE CONTROVERSIE …). ALLORA SI COMPRENDE IL TENTATIVO DI AGGIUSTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PER EVITARE PESANTISSIME SANZIONI, TRA LE QUALI SEGNALO SOLO PER BREVITÀ:
() L’ENTE NON PUÒ PROCEDERE AD ASSUNZIONI DI PERSONALE A QUALSIASI TITOLO, (…);
() L’ENTE È TENUTO A RIDETERMINARE LE INDENNITÀ DI FUNZIONE ED I GETTONI DI PRESENZA DEL PRESIDENTE, DEL SINDACO E DEI COMPONENTI DELLA GIUNTA IN CARICA NELL’ESERCIZIO IN CUI È AVVENUTA LA VIOLAZIONE, CON UNA RIDUZIONE DEL 30 PER CENTO RISPETTO ALL’AMMONTARE RISULTANTE ALLA DATA DEL 30 GIUGNO 2014.
(V. LEGGE DI STABILITÀ 2016, N. 258/2015 ART. 1, COMMA 723)
Torremaggiore
01.06.2017
Consigliere Comunale
Faienza Marco