L’11 agosto 2017 i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno arrestato a Torremaggiore quattro pregiudicati in flagranza per detenzione e porto abusivo di armi alterate e ricettazione, si tratta di Giovanni Putignano, imprenditore di Torremaggiore, Angelo Bonsanto, ristoratore di Lesina, Nicola Paradiso di Torremaggiore e di Tommaso Alessandro D’Angelo, di Foggia.
Segue rassegna stampa
Mafia del Gargano, cinque arresti tra Monte S. Angelo e Torremaggiore – La Gazzetta del Mezzogiorno
Retata in un garage: quattro persone sorprese con armi, auto rubate e maschere – Immediato.net
Torremaggiore, arrestati quattro pregiudicati pronti a commettere un omicidio: le foto – Foggia Today
Arrestati quattro pregiudicati: erano pronti ad un agguato – Corriere del Mezzogiorno
SCOPERTI IN POSSESSO DI PISTOLE E AUTO RUBATE: ARRESTATI 4 PREGIUDICATI – Foggia Reporter
Capitanata al setaccio: 4 arresti a Torremaggiore per detenzione abusiva di armi – TeleradioErre.it
Foggia, arrestati 4 pregiudicati: stavano preparando un agguato – TGCOM 24
Foggia, commando armato bloccato all’uscita di un garage: “Erano pronti a uccidere” – Repubblica.it
ARRESTO DI UN COMMANDO ARMATO A TORREMAGGIORE. IL PLAUSO DEL SINDACO PASQUALE MONTELEONE
Arresto di un commando armato di quattro persone. Il plauso del Sindaco Pasquale Monteleone all’Arma dei Carabinieri
“Desidero esprimere vivo apprezzamento per l’operazione condotta dai Carabinieri che ha portato, nelle scorse ore, all’arresto di quattro persone prima che, come ipotizzano gli inquirenti, potessero commettere un omicidio. Una vicenda che ha creato stupore e inquietudine all’interno della nostra Comunità che mai avrebbe immaginato che la propria città potesse essere base logistica per un delitto efferato, fortunatamente non consumato”. E’ quanto afferma il Sindaco di Torremaggiore, Pasquale Monteleone, in merito a quanto tempestivamente compiuto dal Nucleo Investigativo dell’Arma di Foggia nella cittadina torremaggiorese nel pomeriggio dell’11 agosto in via Trieste.
“E’ il chiaro segnale che la presenza dello Stato c’è e si fa sentire concretamente, specialmente dopo il grave fatto di cronaca accaduto mercoledì scorso e che ha mietuto due vittime innocenti di San Marco in Lamis. Segno che arriva all’indomani dell’importante vertice svoltosi in Prefettura con il Ministro degli Interni Marco Minniti al quale, assieme ad alcuni Sindaci di Capitanata, ho preso parte – evidenzia Monteleone che spiega come si sia trattato di – Un summit costruttivo all’interno del quale ho evidenziato la necessità di maggior attenzione nei confronti del territorio per quel che concerne il tema della sicurezza per mettere fine alla piaga della violenza mafiosa e per preservare il tessuto sano delle nostre Comunità. Abbiamo sempre sentito forte la presenza delle Forze dell’Ordine, encomiabili per il delicato lavoro che svolgono quotidianamente e di cui apprezziamo i metodi attraverso i quali si opera a tutela della legalità. Ma è opportuno che a ciò si affianchi un maggior coordinamento informativo tra istituzioni ed enti locali, affinché il nostro territorio non sia preda della criminalità organizzata e non attecchiscano fenomeni delinquenziali che dobbiamo combattere attraverso un’accurata attività di prevenzione – prosegue il primo cittadino torremaggiorese che in proposito osserva come – L’operazione messa in campo dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, è andata in questa direzione ed ha eradicato da Torremaggiore il rischio che un reato accadesse”. Lino Monteleone conclude: “Dobbiamo fare attenzione, non dobbiamo abbassare la guardia. In tal senso, a seguito del vertice svoltosi in Prefettura, sarà sottoscritto un protocollo d’intesa tra Ministero degli Interni e Regione Puglia sull’utilizzo delle tecnologie applicate alla prevenzione dei crimini. Come Amministrazione comunale abbiamo già iniziato a lavorare da tempo sull’utilizzazione della videosorveglianza per il controllo di luoghi e persone e proseguiremo ad agire per non trascurare nulla nell’ambito della sicurezza dei nostri concittadini. Così come sarà fondamentale l’apporto degli stessi cittadini poiché la legalità è un bene comune e tutti, ciascuno per le proprie responsabilità quotidiane di amministratore, cittadino o tutore della legge e dell’ordine, è chiamato a difenderlo”.